Ultimo aggiornamento il 16/10/10

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Riqualificazione energetica in un centro storico del Chianti Fiorentino. (12/2009)

Questa pagina è solo una bozza, col tempo la correderò dei calcoli, delle considerazioni tecniche che mi hanno portato a scegliere e scartare le varie soluzioni, della verifica teorica delle esigenze di energia per i varii interventi e dei risultati reali di consumo energetico.

In questa pagina desidero esporre i motivi che mi hanno spinto, dopo aver preso la decisione di affittare la casa dove abitava mio padre, a mettere in cantiere dei lavori non banali che mi hanno portato a spendere qualche migliaio di euro e a impiegare centinaia di ore di lavoro senza un diretto vantaggio economico.

Sapevo bene che i risultati immediati di questi interventi, cioè un considerevole risparmio nei consumi energetici e un miglioramento nella vivibilità, lo avrebbe goduto chi abiterà in quell'immobile, non io, però mi sono messo nei panni di chi prende in affitto una casa e poi si trova a pagare tanto, troppo, per viverci.

Inoltre mi dà un senso di soddisfazione il fatto di aver contribuito a sprecare meno energia mettendo in pratica le conoscenze e le esperienze che ho accumulato durante la mia vita.

Mi piace il rischio…. Nel senso che spero che quella casa venga abitata da persone che se ne prendono cura, non da animali che la sfasciano. Per adesso sembra mi sia andata bene.......

Per me che ho speso denaro e ritardato di qualche mese la ricerca di un inquilino il vantaggio reale è solo l'aumento di valore dell'immobile, neanche immediato, solo in prospettiva e sostanzialmente in vista di un cambiamento culturale dei potenziali acquirenti.

La situazione precedente.

L'appartamento fu ristrutturato nei primi anni '80, con interventi considerevoli: nuovo solaio tra piano terreno e primo piano nei 2/3 della superficie con consolidamento e ripristino della struttura portante di legno, soletta in cemento con rete metallica, argilla espansa come riempitivo dei dislivelli.

Anche la copertura con struttura di legno fu restaurata con la posa di una soletta di cemento con rete e uno strato di coibentazione di 3 cm (solo!!!). Come usava all'epoca, ( e come purtroppo si continua a vedere anche adesso), guaina in catrame sopra la coibentazione. Per motivi economici non vennero sostituite le travi ma soltanto rinforzate quelle esistenti con “mezzoni” sui due fianchi. Vennero aggiunte due travi per migliorare le caratteristiche di staticità del tetto.

L'appartamento venne dotato di un bagno situato nell'abbaino di accesso al tetto perché l'unico servizio era esterno e condiviso con le altre unità immobiliari.

Tutti gli impianti vennero rifatti di sana pianta, cercando di attenersi ai migliori metodi possibili per l'epoca. Vennero anche rifatti gli intonaci interni di quasi tutti i locali, utilizzando malta con cemento, considerato la scarsa qualità delle murature esistenti.

Verifica prima dei lavori

Durante gli anni sono stati fatti diversi interventi di ulteriore personalizzazione, specialmente sull'impianto elettrico, quindi la prima cosa che ho deciso di fare, prima di affidare l'appartamento a sconosciuti, è stato la verifica da parte di un elettricista.

Dalla verifica è emerso che sarebbe stato più conveniente il completo rifacimento rispetto alla ricerca e alla modifica delle parti difformi dalla normativa dell'impianto esistente.

Siccome l'eliminazione di alcune difformità avrebbe comportato l'effettuazione di interventi edili in diversi locali, e quindi la successiva necessità di ripulire a fondo tutto l'appartamento, ho preso in considerazione di poter fare tutto il necessario, compatibilmente con la disponibilità economica, per diminuire anche gli sprechi di energia.

I lavori

Sarò un idealista, ma il pensiero che una persona che mi paga per abitare in una casa di mia proprietà possa lamentarsi per le condizioni in cui si trova a vivere mi dà veramente fastidio, quindi ho dato il via a una serie di: - Se non lo faccio ora non lo faccio più. -

Ho deciso di rimediare alle notevoli dispersioni verso l'esterno dei caloriferi (sotto finestra con muro di spessore ridotto rispetto alla parete esterna normale) posando dei pannelli di coibente dietro i radiatori. Per fare questo i radiatori andavano distanziati dal muro, tra l’altro “usava” montare i radiatori praticamente appiccicati al muro, invece lavorano molto meglio se lo spazio tra parete e calorifero è di diversi cm (almeno 5). Questo comporta sia il montaggio di staffe più lunghe che la modifica della posizione degli attacchi idraulici. E’quindi diventato necessario smurare il tratto terminale dei tubi per poter eseguire le saldature degli spezzoni da aggiungere. A questo punto mi sono accorto che i tratti terminali erano direttamente murati nel cemento a pronta presa, senza coibentazione. Questa constatazione ha portato a smurare ancora, per inserire un grosso spessore di coibentazione nel tratto fino alla curva in corrispondenza “dell'immersione" della tubazione sotto il pavimento, dove, per fortuna, i tubi furono posati con un minimo di coibentazione. A quel punto ho anche eliminato le listre di pietra serena che mio padre aveva voluto mettere sopra i radiatori. Belle, bellissime, ma li facevano funzionare malissimo, impedendo ulteriormente la circolazione della poca aria dietro al radiatore.

Muffa

A questo punto da trenta ho fatto trentuno (ma anche quaranta!), e ho deciso di coibentare completamente le pareti lato nord per eliminare le possibilità di formazione di condensa e muffa, presente dietro alcuni mobili appoggiati a quelle pareti.

Visto che le finestre sono a vetro singolo, senza guarnizioni e comunque da manutenere, ho valutato la loro sostituzione con infissi nuovi e a norma in PVC o legno. Un problema aggiuntivo per un'immobile nel centro storico di un paese del Chianti è dovuto alle dimensioni delle aperture architettoniche, veramente piccole. Per ovviare al problema ho deciso di spostare verso l'interno la finestra per poter realizzare dei controtelai di dimensioni maggiori rispetto agli attuali e quindi avvicinare le dimensioni della superficie trasparente a quella dell'apertura nelle pareti esterne.

Per motivi economici e di tempo non ho ancora sostituito le finestre, ma ho predisposto tutto per poterlo fare senza nessun altro intervento edile.

Ricambio aria

Tanto per non smentirmi ho riesumato l'idea di realizzare un impianto di ricambio aria meccanizzato utilizzando la posizione dell'abbaino di accesso al bagno, che permette di estrarre aria dal punto più alto di tutte le stanze dell'appartamento ed espellerla sia per circolazione naturale che forzata tramite un paio di ventilatori assiali con serranda automatica. (Due ventilatori perché sullo stesso piano insistono due unità immobiliari diverse e quindi non era opportuno mescolare gli impianti di estrazione.

Per tutti questi interventi ho fatto attenzione alle modalità di realizzazione, arrivando a togliere, e pulire a fondo, il silicone usato per sbaglio perché avrebbe reso impossibile la verniciatura in quel punto.

Moltissima attenzione è stata fatta per diminuire al massimo le possibilità di formazione di condensa, sia superficiale che interstiziale, tramite l'uso di materiale con le caratteristiche adatte o aggiungendo una barriera al vapore in alluminio, come emerso dalle verifiche fatte con i calcoli secondo le norme. Tutte le giunzioni sono state sigillate con nastro adesivo di alluminio in modo da eliminare, o comunque rendere molto difficili, eventuali infiltrazioni di aria.

Il lavoro è stato comunque parziale, non si sono potuti eliminare completamente i punti in cui esista la possibilità di formazione di condensa, se non altro sono stati localizzati ed enormemente diminuiti, sia rispetto alla situazione precedente che rispetto agli interventi tradizionali, che sostanzialmente hanno solo momentanei effetti di facciata.

E' evidente che facendo tutto da solo e senza prendere ferie avrei impiegato troppo tempo, per questo alla fine di ottobre 2009 ho deciso di prendere tutte le ferie possibili e rivolgermi a un artigiano per delegare quanto possibile. Per caso ho avuto la fortuna di incappare in un artigiano capace e curioso, al quale ho dovuto spiegare con precisione tutte le mie decisioni se difformi dal suo normale modo di operare. Cosa che ho fatto con estremo piacere, perché mi ha anche dato modo di rendermi meglio conto delle carenze di informazione che hanno tanti artigiani sul tema, complesso, del risparmio energetico e sull'impianto abitazione. Praticamente per qualche giorno gli sono stato pesantemente alle costole, poi, una volta constatato che lavorava con l'attenzione e con i risultati che pretendevo, mi sono potuto dedicare a tutti i particolari "fuori dal comune" che potevo realizzare solo io.

A conferma della qualità del lavoro sta il fatto che quell'artigiano mi aveva chiesto di poter prendere in affitto l'appartamento. Cosa che non ha fatto, sembra, per motivi familiari.

L'appartamento, due sole stanze molto particolari, gli era piaciuto sia per l'aspetto complessivo che aveva voluto mio padre che per il tipo e la qualità dei lavori che ho voluto realizzare io.

Se la gran parte dei costruttori avessero da sempre cercato di eseguire i lavori con attenzione e buona qualità, invece di speculare spudoratamente e spesso senza rischiare il loro denaro, non soffrirebbero comunque la fame, ci troveremmo con artigiani abituati a lavorare con notevole attenzione alla qualità del risultato, avremmo da tempo case meno energivore, con minori problemi di manutenzione, sostanzialmente vivremmo in un paese migliore, molto migliore.

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